L’impulsività è frequente nelle persone sovrappeso?

L’impulsività è una reazione rapida ed istintiva a stimoli esterni ed interni senza che il soggetto tenga conto delle conseguenze negative delle sue reazioni agli altri. È frequente in soggetti che mangiano eccessivamente, con problemi di sovrappeso (Jansen e coll., 2009) e con bassi livelli di forza di volontà (Bari e Robbins, 2013). Nei soggetti impulsivi è frequente un tipo di alimentazione che è stata chiamata alimentazione emotiva, e cioè un mangiare condizionato dalle emozioni piuttosto che dalle sensazioni reali di fame e sazietà. Sarebbe auspicabile in queste persone un potenziamento della forza di volontà e una migliore capacità di cogliere le sensazioni reali di fame e sazietà.

Perché mangiamo condizionati dalle emozioni?

Sappiamo che il mangiare emotivo è il mangiare in risposta a emozioni negative. Sembra essere alla base dell’assunzione di uno specifico tipo di cibo come gli snack molto calorici o cibi grassi e dolci. È più frequente nelle donne, in persone con neuroticismo, con bassi livelli di stima  e con paura dell’intimità. Inoltre in tutti coloro che effettuano programmi dimagranti e che effettuano la chirurgia bariatrica per dimagrire. Se non affrontata, è stato visto che comporta aumenti di peso anche per molti anni di vita. L’alimentazione emozionale necessita di interventi psicoeducativi adeguati, che migliorano decisamente l’autocontrollo emotivo dei soggetti.

impulsività alimentare

Elevate aspettative alimentari fanno fallire le diete

Anche le aspettative future sembrano condizionare molto i pazienti con problemi di peso e di alimentazione. Le aspettative alimentari (Bénard e coll., 2018) sono pensieri che ci indicano i risultati ideali che potremo ottenere dal punto di vista alimentare. Essendo pensieri spesso non tengono conto della realtà alimentare di tutti i giorni, per cui risultano spesso fuori norma. Questa è la ragione per cui il tentativo di ottenere questi risultati ideali comporta spesso fallimenti emotivi e bassa stima di sé, che stimolano per compenso l’aspettativa di risultati migliori.

Il lavoro di psicoeducazione su queste aspettative facilita l’eliminazione di questi pensieri disturbanti poiché aiuta le persone ad individuarli. Infatti essendo delle abitudini di pensiero non è facile accorgersi di averli, per cui agiscono subconsciamente su di noi.

Staff MensanaIn – Cagliari

Dott. Walter Orrù – Medico psicoterapeuta

Dott.ssa Francesca Biggio – Psicologo psicoterapeuta

Dott.ssa Alice Ghiani – Psichiatra psicoterapeuta

Staf MensanaIn – Oristano

Dott.ssa Elisabetta Sannia – Psicologo psicoterapeuta

Dott.ssa Bruna Tamponi – Psicologo psicoterapeuta